Cenni
Per quanto è possibile dedurre da ricerche archivistiche, risulta già dal 1805 l’esistenza del “Mulino di Sopra” descritto nella tavola 1/a dell’Estimo Dipartimentale dell’Alto Po, redatta nel 1815, dove al n° 540 è indicato come “Casa con molino da grano ad una ruota” della superficie di pertiche Cremasche 0,04 centesimi. Gli intestatari risultano essere Antonio Bisleri fu Giacomo, Valerio Capetti fu Andrea e i fratelli Bernardo, Agostino e Pietro di fu Carlo.
La portata e il salto d’acqua della roggia permise, come si può desumere dalla stessa mappa al n° 541 l’installazione di un secondo mulino adiacente, appartenente ad altra numerosa famiglia e precisamente ad Antonio Maccalli, Pietro Castelli, Antonio Cè, Giacomo e Vincenzo Ferrari e dal prete Angelo Pilera. Questa seconda ruota fa supporre che i due mulini fossero individuati come “Mulino di Sopra” quello più a monte e “Mulino di Sotto” quello più a valle; di quest’ultimo non abbiamo più notizie certe.
Nel 1842 con Nuove Tavole ma sempre col numero Mappale 540, è inserito nella Partita 592, di proprietà Romualdo Tessadori e la nuova denominazione è “Molino da grano ad acqua” di Pertiche Metriche 0,04 centesimi e con una rendita di Lire Austriache 123 e 20 centesimi.
Dieci anni dopo, e siamo nel 1852, la proprietà passa al figlio Domenico, ovviamente con un nuovo numero di Partita, il 589 nella quale Partita nel 1867 vengono però inseriti come comproprietari i fratelli Martino e Giovanni, cugini di Domenico.
Nel 1868 rimangono proprietari Domenico Tessadori fu Romualdo, Giovanni Tessadori fu Francesco e Maria Levata, probabilmente la vedova di Martino.
Con la formazione avvenuta nel 1880 del Nuovo Catasto Italiano, che distingueva il Catasto Terreni del Catasto Urbano, l’immobile viene inserito all’Urbano. Risulta sempre di proprietà per successione degli eredi Tessadori, che lo cedono il 20 settembre del 1991 al Comune di Madignano.